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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

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a cura di Federico Adamoli

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   — 185 —
   — Parlo, prosegui il valentuomo, di Francesco Bus-sone da Carmagnola.
   — Carmagnola? — Ah! ah! diceva Leonzio ridendo.
   — Non c'è da ridere; disse il signor Teòtimo. Carmagnola è una città del Piemonte, presso la quale viveva un contadino chiamato Bartolomeo Bussone, che ebbe un figliuolo ardimentoso e ambiziosetto, il quale era nato verso il 1390, e che giunto all'età di garzone, diede l'addio ai trebbiatoi ed agli armenti, e corse a fare il soldato. Dapprima si battè fra il popolo, per la patria, cacciandone i Francesi, che burbanzosi la tenevano: poi, allettato dalle promesse d'un venturiero Tendasco (cui Francesco parve, benché giovinetto, di fiero aspetto e di spiriti marziali), fece le sue prime armi regolari sotto Facino Cane da Verona, e diede prova di valentia straordinaria. Da lui ottenne una condotta di dieci soli cavalli, perchè Facino conosceva che acquistatosi Francesco un po' d'onore, non s'acqueterebbe più. — Nè Facino s'ingannava ! — Nel 1412, avendo il Carmagnola 22 anni appena, servi, qual capitano assoluto, Filippo Maria Visconti, signore di Milano; e sali di grado in grado ai più cospicui onori della milizia. Fatto signore di Castelnuovo di Scrivia.....
   — Il contadino?
   — Il contadino ; s'imparentò col duca, sposando Antonietta Visconti, nata dal famoso Gian Galeazzo.
   — Buon preludio per Isidoro, disse Biagio.
   — Oh finiscila!
   *