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ri pomo a gridar disperati: Iesus, lem! non piò fuoco; sima cristiani!
— Cristiani per la paura, interruppe il signor Niccolò: non erano cristiani quando battevano, brutalmente i cittadini.
— Così Genova cacciò gli Austriaci, per V ardimento di Balilla, che fu secondato eroicamente dal popolo, il quale con impeto improvviso rivendicò quella libertà, che aveva perduto sventuratamente.
—- Qui si può dir col Petrarca, osservò il maestro
Poca favida gran fiamma seconda.
— Viva dunque Balilla! intonò Leonzio.
— Yiva Balilla! ripeterono tutti.
— Per quest'oggi, disse il narratore, faremo pausa. Domenica, se mi onorano di lor concorso, forò il riepilogo, chiuderò *i miei racconti, avendoli continuati anche troppo, tanto da rendermi .fastidioso.
— Hai più, mai più, sclamarono in ooro gli astanti: ci duole anzi che le nostre conversazioni debbano finir troppo presto; ma (proseguì l'organista) necessitas non habet Ugem. £ sorridendo s'avviava.
Gli altri tutti partirono, stringendo prima la mano al signor Teòtimo. £ mentre se n'andavano, il signor Niccolò (come se un lampo gli balenasse al pensiero) si fece in mezzo a quella gente, ed esclamò ». Sabato sull'imbrunire, siate in Pian di Hàcina, dove sarò io pure, e vi dirò come solennizzare l'ultima conversazione.