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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   la botte di Loreto; sotto al quale pose una padella oon sostanze che davano fiamma, e vide ciò che aveva preveduto; vide il globo alzarsi per l'aria e. far un bel volo, navigando felicemente per le vie del baleno e del tuono. Ha inteso?
   -r- Ho inteso.
   Dunque, signor Montgolfier, appresti carta di buona pasta, sottile e non bucherata, chò vogliamo fare un aerostato per domenica sera. Ha capito?
   ¦f— Perfettamente,
   — Me ne vorrà circa una risma. L'allestisca dunque, e domani prima di pranzo ripasserò a prenderla.
   — E sarà pronta.
   — Non ne dubito punto. A rivederla dunque. Avanti, auriga. — E se n'andò, — Giunto a Bologna, fece sosta alla bottega d'un tappezziere, lo chiamò fuori, e gli disse; Prepari, per sabato dodici bandiere co'tre colori italiani, lunghe due metri o poco più, e coll'asta dipinta d'azzurro. Saranno fatte?
   — Non c'è timore ch'io manchi, signor Niccolò.
   — Manderò Agostino, codesto mio automedonte.
   — Scusi!
   — Questo mio auriga o cocchiere, che dir vogliamo, verrà a prenderle col fbrgoncino, per maggiore precauzione. Dunque non mi manchi, signor Amedeo.
   — La stia sicura.
   A rivederla. — E via ! — così passò da un vftraio, e dispose per acconce bombe di cristallo da illumina-