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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

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a cura di Federico Adamoli

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   — Sardella lettura; yoì lo dovete a quell'esimio che ft il conte Carlo Pepoli, sindaco di Bologna. Questo dotto cittadino, nella solenne premiazione del 1862 ai migliori alfieri delle scuole ginnasiali, tecniche ed elementari del Municipio di Bologna, diceva con paterna esultanza: « Io » profetizzo, nè fia vano lo profetare, che taluno fra yoì » mediterà le astruse matematiche scienze, traendone » pratiche utilità: scorgo taluno che 1! intelletto avrà » devoto alle sottili filosofiche investigazioni, disvelando » molti profittevoli veri all'umana famiglia. Scorgo altri » che si daranno alle astronomiche speculazioni, altri alle » scienze mediche e giurisprudenti, e molti alle arti di » guerra e di pace, alle discipline letterarie di ogni » maniera. Insomma vedo voi tutti correre le imMenau-» rabili vie dello scibile ; quelle vie rielle quali infinita è » la schiera degl'Italiani ohe vi stamparono primissimi le
   > orme/Leonardo Fibonaccio, primo nell'Era cristiana,
   > ^insegnò lo studio dèlie algebre ; Piatone da Tivoli t e Gherardo da Cremona fino d'in sul milledugento
   * con versioni dal greco e dal latino vi diffusero gli » ammaestramenti degli antichi; Marco Polo fa pri-» miero nel descrivere à fondo audacissime peregrina*» » zioni mondiali; Marino Sanuto ad aggiungervi le
   * geografiche mappe $ ed Àndalone del Nero ad ap-» porvi le astronomiche osservazioni. Imerio, e Bul-» garo, ed Accursio non furono essi le prime lucèrne » della giurisprudenza? Dopo i Greci e gli Àrabi, Ro*
   » landò ed Ugone e mastro Taddeo, salutato novello
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