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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   bramo ringraziare la benevolenza di lei che ci ha tenuto ś utili discorsi, esponendoci vite e fatti degni di imitazione, e mostrandoci colla storia alla mano quali siano le narrazioni da tenere al popolo, per istruirlo ed educarlo convenientemente.
   — Viva dunque il signor Tẹtimo, intoṇ il cartaio: e tutti lo ripeterono con tale un fragore^ che risoṇ pei dintorni a non poca distanza;
   Intanto l'ottimo narratore faceva segno di replicati ringraziamenti, e raccoglieva i quaderni-su cui lesse, discendendo dal suo luogo elevato, ed avviandosi in casa.
   Ornai era sera; e già da ogni banda convenivano alla Colombaia donne e fanciulli dei dintorni per prendere parte al ballo di commiato, se non avevano partecipato agli utili trattenimenti dati colà dal signor Tẹtimo.
   — Ottino, Montgolfier e Strauss, griḍ con voce so» nora il signor Niccoḷ; ognuno al suo posto e ognuno all'opera che gli spetta. E si videro, Biagio, Leonzio e Bartolino accendere i lumi della rotonda*; Masaccio,* Isidoro e Marcellino incendiare truccioli e carte unte per gonfiare ed innalzare il pallone volante; ed il capo d'orchestra dare il segnale coll'arco, ed aprir la festa con allegro preludio. 11 signor De'Orassi era dappertutto^ come un. aiutante di campo in giornata di-battaglia. L'aerostato s'innalẓ ondeggiante per l'aria, fra il battere delle mani e la gioia espansiva di tutto il paese,
   e saĺ tanto in alto da parere una stella che lenta lenta