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Fisica

Oreste Murani
Ulrico Hoepli, 1921, pagine 994

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Soluzione. Cristallizzazione
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   discioglie nell'acqua, ma si scioglie benissimo nel solfuro di carbonio.
   25. Cristallizzazione. — Per avere una soluzione certamente satura, porremo nel liquido il solido in eccesso. Se poi, filtrata una soluzione satura, ne esamineremo una goccia con i più potenti microscopi, non ci riuscirà di vedere il sale disciolto. Colla soluzione dunque il solido si è realmente disgregato nelle sue molecole. Ma se lasciamo che la soluzione satura svapori o si raffreddi, diminuendo allora la quantità del solvente, o abbassandosi col raffreddamento ii coefficiente di saturazione, l'eccesso del corpo disciolto finirà per separarsi dal liquido e deporsi sul fondo del recipiente. Questo fenomeno è detto precipitazione. Ora se la precipitazione succede lentamente in un vaso di conveniente capacità, e non è disturbata, invece di ottenere sul fondo del vaso un deposito polverulento, compariscono dei nuclei solidi che mano a mano si accrescono ed acquistano forme geometriche terminate da faccie piane, ossia i cristalli. Esaminando uno di questi cristalli, si troverà che esso si può facilmente dividere secondo certe direzioni (sfaldature^ ; e cosi, spingendo sempre più innanzi il processo di separazione, veniamo a persuaderci che il poliedro su cui si è operato è un aggregato regolare d'altrettanti cristalli più piccoli, tutti dell'identica forma geometrica.
   Non sempre il precipitato della soluzione può presentare struttura cristallina ; ma, quando ciò avviene, il miglior mezzo di produrre la cristallizzazione è quello di sospendere con un filo un piccolo cristallo della stessa sostanza disciolta in mezzo ad una soluzione satura, che si lascia evaporare o raffreddare lentamente (cristallizzazione per soluzione).