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Fisica

Oreste Murani
Ulrico Hoepli, 1921, pagine 994

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Moto uniformemente vario
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   nando al valor vero della velocità nel punto A; cosicché, se lo spazio A B è brevissimo, molto piccolo sarà anche l'intervallo di tempo, e la velocità vera e la velocità media saranno espresse dallo stesso numero.^U che si esprime dicendo che la velocità istantanea in un punto della traiettoria, è il limite verso cui tende la velocità media in un tratto brevissimo che segue quel punto. Per calcolare detto limite bisogna conoscere la legge secondo la quale varia con il tempo lo spazio percorso, ossia l'equazione del movimento«
   Tutto questo si applica tanto al moto rettilineo che al moto curvilineo, ricordando però che in quest'ultimo oaso la direzione del moto, ossia quella della velocità, è data dalla tangente alla traiettoria nel punto considerato, e però varia di continuo.
   31. Moto uniformemente vario. — Fra i tanti moti vari, ve n' ha uno nel quale la velocità del mobile varia proporzionalmente al tempo. In tal caso l'accelerazione, ossia la variazione di velocità nell'unità di tempo, è costante: se essa è un aumento si prende positiva, e il moto è uniformemente accelerato (esempio, la caduta libera nel vuoto di un corpo pesante); se essa invece è una diminuzione, si prende negativa, il moto dicesi uniformemente ritardato (esempio, l'ascesa verticale libera nel vuoto di un corpo pesante). Indicando codesta accelerazione con e, la variazione di velocità che si verificherà nell'intervallo t sarà et-, e se si suppone che all'origine del tempo, nell'istante cioè in cui si comincia a contare il tempo, la velocità del mobile (velocità iniziale) era u, la velocità v nel tempo t è data dalla relazione:
   v — il rb et.
   (1)