Legge d'inerzia
57.
ste condizioni, è necessario ricorrere ad alcuni principi o leggi fondamentali, che in seguito alla osservazione dei fatti e alla esperienza furono stabiliti da alcuni sommi filosofi naturalisti, fra i quali primi Galileo e Newton, che possono riguardarsi come i veri fondatori della Dinamica.
Siffatti principi non hanno lo stesso grado di evidenza degli assiomi della Geometria ; essi trovano la loro dimostrazione a posteriori, nei fatti cioè che direttamente vi si riferiscono, e nella esattezza delle conseguenze che se ne possono logicamente dedurre.
42. Legge d'inerzia. — La prima di dette leggi che l'esperienza insegna è quella d'inerzia, la quale può enunciarsi così: un corpo qualunque, non dotato di vita, persevera nel proprio stato di quiete o di moto rettilineo e uniforme, finché non agisca su esso qualche causa esterna.
Questa legge nella sua sostanza è dovuta a Leonardo da Vinci.
Che un corpo in quiete, lasciato a sé, rimanga in quiete, è cosa evidente e lo constatiamo a ogni momento ; ma non è del pari evidente che un corpo in moto tenda a conservare inalterato il proprio moto, ossia tenda a mantenere la stessa direzione del movimento e la stessa velocità; che anzi vediamo di continuo corpi in moto cambiare di direzione, e ora andar più veloci, ora meno. Tuttavia un esame attento delle circostanze nelle quali siffatte variazioni si verificano, ci farà accorti che ciò non accade per virtù propria de' corpi, ma sotto l'influenza di qualche causa esterna. Cosi, per esempio, una palla che messa in moto si ferma presto su un terreno scabro, si muove più a lungo sul panno del bigliardo/e ancora di più-sopra un piano di ghiaccio, è il suo moto con-