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Fisica

Oreste Murani
Ulrico Hoepli, 1921, pagine 994

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   • Meccanica dei solidi
   ricordare la ipotesi fatta intorno alla loro costituzione. Noi dicemmo essere i corpi costituiti da un numero infinitamente grande di particelle materiali estremamente piccole dette molecole, poste a distanze del medesimo ordine di grandezza delle loro dimensioni, dotate di movimento e soggette a reciproche attrazioni. Siffatte mutue azioni sono le forze molecolari: esse determinano le varie coerenze de' corpi, e cambiano ad ogni minimo spostamento delle molecole stesse: ove poi una causa esterna modifichi la configurazione del corpo, in virtù delle azioni suddette le molecole tendono a riprendere le primitive posizioni, sia avvicinandosi, sia allontanandosi, e si suscitano per tal guisa delle reazioni che fanno equilibrio alle forze esterne. Al cessare di queste, le forze interne (forze molecolari) mettono ih moto le molecole e le riducono difatti nelle loro posizioni primitive (elasticità), se però non si sarà oltrepassato un certo limite (limite di elasticità), nel qual caso il corpo resta deformato o si spezza. Se dunque una forza agisce direttamente su una particella di un corpo, questa subirà uno spostamento rispetto alle più vicine, le quali alla loro volta provocheranno degli spostamenti nelle più lontane, per modo che l'azione esterna, in virtù delle forze interne, si distribuirà egualmente in tutto il corpo, finché si manifesterà una tensione o una pressione là dove il corpo é tenuto fisso, oppure il corpo si metterà in moto.
   Ma il più delie volte si tratta di corpi solidi che si deformano pochissimo, in modo da poterne trascurare gli spostamenti delle parti; i quali però, sebben piccoli, avvengono sempre, e sono necessari alla comunicazione delle forze e del moto. Tali solidi poco deformabili sono spesso, per semplicità, considerati come corpi rigidi, di forma cioè invariabile.