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Fisica

Oreste Murani
Ulrico Hoepli, 1921, pagine 994

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Legge d'inerzia
   61.
   Dalle cose dette si deduce che le forze per operare sui corpi richiedono un certo tempo, e forze istantanee vere e proprie non esistono, perchè l'istante è, rispetto al tempo, ciò che il punto è rispetto alla linea.
   Quando una forza produce un brusco cambiamento di velocità, vuol dire che si tratta di una forza intensissima che agisce per un intervallo di tempo piccolissimo; esempio, il moto de' proiettili dovuto all'enorme tensione de' gas che si producono coll'accensione della polvere nei fucili, o nei cannoni. Se una palla di fucile può forare un vetro senza mandarlo in pezzi, è segno che non vi fu tempo bastevole perchè il moto si trasmettesse alle parti più lontane. Una sfera metallica pesante sia sospesa mediante un filo e da essa penda un identico fiio con un'impugnatura: se si tira l'impugnatura a poco a poco, si rompe il filo superiore ; ma se invece si dà uno strappo repentino, si rompe l'inferiore, perchè il moto non ha potuto comunicarsi per mezzo della sfera al filo superiore. Una moneta si tenga ritta pel taglio su un piano orizzontale: se tra lei e il piano si colloca una striscio-lina di carta, che poi si tira con uno strappo brusco, la striscia esce di sotto alla moneta e questa non cade, perchè il tempo non fu sufficiente alla comunicazione del moto della carta alla moneta.
   Mentre stiamo in piedi su una carrozza ferma, cadiamo nel senso opposto al moto se essa si muove improvvisamente: difatti ci vuole un certo tempo prima che si comunichi il moto dai piedi alla testa ; questa perciò rimarrà più indietro, e andando fuori della verticale, siccome quella che è relativamente più pesante, provocherà la caduta. Se il treno invece si ferma d'un tratto, siamo per inerzia sbalzati innanzi^