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• Meccanica dei solidi
mezzo d'un segmento di retta come A B (fig. 20), intendendosi che l'estremo A di,esso sia il punto di applicazione, cioè il punto materiale sul quale la forza agisce; la sua direzione A B nel verso
caso proporzionale a questa. A tale uopo si stalli-lisce per convenzione una scala opportuna : per esempio, se un decimetro rappresenta un chilogrammo, un segmento di due, tre, ecc. decimetri rappresenterà una forza di due, tre, ecc., chilo--grammi.
A^T- 16. Seconda legge della Dinamica. — La legge
'(l'inerzia insegna che ogni variazione nello stato di quiete o di moto di un corpo è necessariamente dovuta a qualche causa esterna, o forza che su. esso agisce. È naturale quindi di paragonare Ira * loro le forze dagli effetti o variazioni di moto che esse producono, e propriamente si ritiene che « ogni variazione eli moto è proporzionale alla forza agente, ed avviene nella direzione della retta lungo la quale la forza agisce ».
Questa legge, nella sostanza è dovuta a Galileo che l'illustrò con numerose osservazioni ed esperienze ; l'enunciato però è del NewtonrPer l'intelligenza di questa legge cominciamo ooll'osservare che, se si tratta dello, stesso corpo, per variazione di moto in una data direzione, non si può intendere altro che la variazione della velocità (accelerazione) in quella direzione. Ciò posto, sup-
Pig. 20.
della freccia indichi la direzione della forza, ossia quella che prenderebbe il punto di applicazione se le ubbidisse liberamente; la lunghezza poi del segmento AB esprima l'intensità, prendendolo in ogni