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Fisica

Oreste Murani
Ulrico Hoepli, 1921, pagine 994

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   • Meccanica dei solidi
   tore, bisogna assegnare oltre alla specie e al numero che lo misura, anche la sua direzione e il verso: sono esempi di vettori la velocità, l'accelerazione, la forza, ecc., ecc.; essi si possono tutti rappresentare per mezzo di un segmento rettilineo (fig. 20), il quale con la sua direzione, verso e grandezza rappresenta un vettore qualunque, come si è detto nel caso delle velocità, delle accelerazioni, delle forze. Due segmenti che rappresentano due vettori di una medesima specie sono eguali, se hanno lo stesso valore, la stessa direzione e lo stesso verso, qualunque ne sia l'origine o il punto da cui si comincia a contarli.
   Ora ricordando i teoremi del parallelogrammo delle velocità, delle accelerazioni, delle rotazioni, delle forze, possiamo dire in generale: se due lati di un parallelogrammo rappresentano due vettori componenti, la diagonale contata dalla stessa origine è il vettore risultante. Analogamente, se i lati di una linea poligonale rappresentano altrettanti vettori componenti (velocità, accelerazioni, forze, ecc.), il segmento che chiude la linea poligonale è il vettore risultante. Così pure, dato un vettore si può decomporlo in due o più componenti secondo determinate direzioni.
   Il vettore risultante di due o più vettori componenti è considerato come la somma geometrica de' vettori stessi, per distinguerla dalla somma aritmetica, ossia dalla somma ordinaria; così, per esempio, il vettore rappresentato dal segmento che chiude la linea poligonale della fig. 23, i cui lati sono paralleli ed eguali in valore ai vettori dati, è la loro somma geometrica. La somma geometrica è eguale alla somma aritmetica solo quando i vettori componenti hanno la stessa direzione; se poi essi, pur avendo la stessa direzione, hanno segni