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Fisica

Oreste Murani
Ulrico Hoepli, 1921, pagine 994

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   delle componenti, in due parti A C, B C inversamente proporzionali alle intensità di queste.
   Ci contenteremo di verificare questo teorema con un esperimento.
   L'asticella A B (fig. 28) è sorretta da due fili che passano su due piccole puleggie e portano due pesetti che fanno equilibrio al peso dall'asticella; cosicché questa è libera di muoversi, come se non fosse pesante. Se ora si aggiungono due pesi P e Q alle estremità libere dei fili, bisognerà per mantener l'equilibrio applicare un peso R=P-\-Q in un punto C, tale che sia PxAC=QxBC.
   Fig. 28.
   La R dunque è eguale e contraria alla risultante delle tensioni dei fili applicati in A e in B, dirette verso l'alto, e rispettivamente eguali a P e Q.
   59. Forze parallele e dirette in verso contrario. — Se invece di due forze parallele dirette nello stesso verso, si tratta di due forze parallele dirette in verso contrario e disuguali, applicate, s'intende, a punti invariabilmente uniti, si dimostra che la risultante è eguale alla loro differenza, parallela alle forze date e diretta nel verso della maggiore: il punto di applicazione però, pur dividendo la congiungente i punti di applicazione delle componenti in parti inversamente proporzionali alle