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Fisica

Oreste Murani
Ulrico Hoepli, 1921, pagine 994

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Leva
   contrario: perciò le forze devono essere in un piano, e le loro intensità devono essere in ragione inversa de' rispettivi bracci. Quando con una pìccola forza (potenza) si può equilibi'are una resistenza maggiore, si dice che la leva offre un vantaggio. E non nella leva soltanto, ma in ogni macchina il vantaggio suole misurarsi dal rapporto fra la resistenza e la potenza che le fa equilibrio. Ma se la leva dall'equilibrio passa al moto, i punti di applicazione della potenza e della resistenza percorreranno in generale spazi diversi, che dipenderanno
   dalla intensità delle forze. Difatti, se supporremo che ciascuna forza si mantenga d'intensità costante, e che le loro direzioni siano in ogni istante tangenti alle circonferenze descritte dai punti di applicazione, è facile vedere, indicando con s e s' rispettivamente gli spazi percorsi dai punti di applicazione della potenza e della resistenza, che sussiste la relazione ;
   P : Q = s' : s
   perché s e s' stanno come i rispettivi bracci di leva. )
   In generale, se si passa dall' equilibrio al moto, v gli spazi contemporaneamente percorsi dai punti' di