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Fisica

Oreste Murani
Ulrico Hoepli, 1921, pagine 994

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   • Meccanica dei solidi
   Per l'importanza grandissima che ha questo soggetto, sarà bene di aggiungere qualche particolare sul modo da tenersi per fare una doppia pesata. Si comincia con il collocare la bilancia su di un piano orizzontale ben resistente, non soggetto a scuotimenti ; si abbassa dolcemente il giogo mediante il movimento della forchetta, e girando in un senso o nell'altro le viti calanti del piede, si conduce l'ago allo zero della divisione.
   Regolata in tal guisa la bilancia, se si vuol fare una doppia pesata, si pone in un piatto il corpo da pesare e nell'altro dei pallini di piombo fino a fargli prossimamente equilibrio. Poi si estingue l'oscillazione dei piattelli, si chiude la cassa che chiude la bilancia, e abbassando la forchetta si libera il giogo : si osservano allora le oscillazioni dell'ago; se esse sono simmetriche rispetto allo zero, l'equilibrio è asatto ; se no, si aggiungono o tolgono delicatamente dei pallini. Ottenute le oscillazioni simmetriche dell'ago, si toglie il corpo e gli si sostituiscono dei pesi conosciuti, come si è detto sopra, fino a realizzare le condizioni di cose precedenti: il peso vero del corpo è dato dai.pesi sostituiti.
   70. Stadera. — Diciamo due parole anche della stadera (flg. 45) : in essa, mentre resta costante il braccio della forza P, si fa variare, per ottenere l'equilibrio, il braccio dell'altra forza costante Q, detta romano. Lo zero.della graduazione corrisponde a quel punto nel quale deve trovarsi il romano, affinchè la stadera scarica sia orizzontale ; si segna f dove il romano fa equilibrio al peso di 1 kg. applicato in A ; si divide l'intervallo, per esempio, in 10 parti, e si prolungano le divisioni sino all'estremo B. Se si vogliono pesare corpi di massa maggiore, senza esagerare la lunghezza della sta-