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Fisica

Oreste Murani
Ulrico Hoepli, 1921, pagine 994

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Forza centripeta e centrifuga
   11'
   oscillando trascina con sé un'asta IC detta la forchetta, la quale comunica il moto ad un asse I, e all'arco G E che gli è unito, detto àncora ; l'ancore termina con due punte ricurve che imboccano fra : denti obliqui di una ruota fissata al verricello. Per i movimento del pendolo, la punta G dell'àncora s'in nalza ed abbandona la ruota che gira, ma tosto l'altra estremità E si abbassa, imbocca fra i denti e fernu la ruota: nell'oscillazione seguente questa si rialzt a sua volta, ma G discende verso la ruota e s'insinue nella tacca successiva dei denti; cosi si vede che per ogni oscillazione la ruota scappa di un dente e il suo movimento continuato è connesso alla regolarità delle oscillazioni del pendolo. Se tale movimento vien comunicato ad un indice, questo descriverà sopra un cerchio, a piccoli salti, spaz uguali in tempi uguali; basterà dunque combinare convenientemente la ruota colla lunghezza del pen dolo per avere la misura del tempo in secondi. Le disposizione poi dei denti della ruota e dell'estre mità dell'ancora è tale, che queste ricevono ut impulso ad ogni scatto di un dente: tale impulse è, per mezzo della forchetta IC, comunicato a pendolo, compensando cosi gli attriti e la resistenza del mezzo che tendono ad arrestare i moto.
   Negli orologi da tasca il pendolo è surrogato di un bilanciere, il quale oscilla sotto l'azione di uni molla cui è dovuta la forza motrice.
   81. Forza centripeta; forza centrifuga. — Quando una forza è applicata ad un corpo per fettamente libero, bisogna intendere, secondo li 3a legge della Dinamica, che una massa libera op ponga per inerzia una certa resistenza ad accelerare il proprio moto, e si può esprimere queste fatto eguagliando l'impulso della forza motrice