122
• Meccanica dei solidi
Vediamo ora come si valuti il lavoro di una forza, e supponiamo che esso consista nell'innal-zare de' pesi.
Se solleviamo all'altezza di un metro un chilogrammo, facciamo un certo lavoro: e se alziamo il peso stesso a due metri, faremo un lavoro doppio; ed un lavoro triplo, alzandolo a tre metri; e cosi via. Quindi se chiamiamo uno il lavoro per alzare un chilogrammo ad un metro — lavoro che dicesi chilogrammetro, e s'indica col simbolo kgm. — sarà s il lavoro per elevarlo a s metri.
E similmente il lavoro per alzare due, tre, ecc. chilogrammi ad un metro d'altezza è doppio, triplo, ecc. di quello richiesto per alzarne uno all'altezza medesima; ossia per inalzare P kg. all'altezza di un metro, si farà il lavoro di P kgm. Dunque elevando un corpo del peso diPkg. all'altezza di s metri, si farà un lavoro di P. s. kgm.
In generale, qualunque sia la natura di una forza, diremo che essa fa lavoro quando sposta il suo punto di applicazione; e il lavoro della forza, supposta costante, si ottiene moltiplicando la sua intensità pel cammino pèrcorso : ossia dicendo L il lavoro, F l'intensità della forza, s lo spazio, si ha:
L = F.s.
S'intende che F é l'intensità della forza che agisce nella direzione dello spazio s; di guisa che, se la forza e lo spazio non sono nella stessa direzione, si prenderà la componente della forza nella direzione del movimento.
Nella suddetta espressione poi, se F è la forza motrice, il lavoro è detto motore ed è positivo, perchè F ed s hanno lo stesso segno; se F è invece la resistenza vinta, il lavoro è i,etta resistente e4 è negatiyo,