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• Meccanica dei solidi
Riducendosi in quiete, la massa consumerà questa sua forza viva ed eseguirà un lavoro eguale a quello che la forza aveva speso su esso. Così nelle berte che servono a conficcare i pali sul terreno, si lascia cadere sulla testa del palo un gran pesò da una certa altezza; un convoglio sulla ferrovia sè-guita a muoversi, ancorché la macchina più non agisca, finché la resistenza di attrito non abbia esaurito la forza viva del treno, ecc.
84. Unità adottate : il chilogrammetro, l'ergon, il joule, il watt. — Nel valutare il lavoro di una forza se si misura la forza F in chilogrammi e lo spazio s in metri, il lavoro risulta espresso, come si é detto, in chilogrammetri. Adottando invece il sistema assoluto C. G. S., bisogna esprimere la forza in dine e lo spazio in centimetri; cosicché il lavoro uno in questo sistema è il prodotto di 1 dina per 1 centimetro, ed è detto ergon: il prodotto di un numero di dine per un numiro di centimetri è dunque un numero di ergon. Nell'industria si adotta un multiplo detto joule (*), equivalente a IO7 ergon. È facile vedere la relazione tra il kgm. e il joule.
1 kgm. = 9,8 . IO5 dine x IO8 cm. = 9,8. IO7 ergon = 9,8 joule.
Come unità di potenza poi si prende il lavoro di 1 joule in 1 minuto secondo; essa è detta ioatt Un cavallo vapore = 75 kgm. in ls = 736 watt.
85. Energia potenziale o di posizione. — Prendiamo ora a considerare due uomini ugualmente vigorosi, i quali combattano tra loro, provveduti
(') Da Joule grande fisico inglese.
(*) Da J. Watt celebre ingegnere inglese.