Stai consultando: 'Fisica ', Oreste Murani

   

Pagina (126/994)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (126/994)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Fisica

Oreste Murani
Ulrico Hoepli, 1921, pagine 994

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   126
   • Meccanica dei solidi
   si trova in riposo in alto, com'era in basso, prima che venisse eseguito il lavoro necessario art innalzarlo; ma cadendo, se non incontra ostacoli, acquista un'energia equivalente al lavoro che venne speso per sollevarlo a quell'altezza. E però il lavoro si trova nel masso allo stato potenziale, cioè esso possiede dell'energia in potenza : così dicasi dell'acqua in alto, della neve sulla cima di un monte. Negli esempi addotti, la gravità è la forza in virtù della quale i corpi posti in alto possiedono energia potenziale, che al momento della caduta diviene attuale; ma vi sono altri casi nei quali l'energia potenziale deriva ai corpi da forze diverse dalla gravità. Per esempio, in un arco teso vi è energia potenziale in grazia delle forze elastiche, la quale diventa attuale nella freccia che vola al momento che esso scocca: in una molla qualunque tesa v'è de! pari energia potenziale.
   86. Principio della conservazione dell'energia. — Se si lancia un grave verticalmente all'insù, la sua energia attuale va sempre diminuendo nell'ascesa, mentre cresce la sua energia di posizione: il contrario accade nella discesa. È facile dimostrare che di tanto aumenta una forma di energia, e di altrettanto diminuisce l'altra; cosicché la somma dell'energia attuale e potenziale del grave è in ogni punto della traiettoria costante, ammesso però che il corpo non faccia scambi di energia con altri, neppure coll'aria. Per dimostrare questo fatto, basterà applicare il principio delle forze vive ad una massa m che venga lanciata verticalmente dal basso in alto con una velocità u: dicendo a l'altezza alla quale la velocità impressa u è divenuta v, si ha (§ 31) che: