132
• Meccanica dei solidi
cipio che, tanto si guadagna in forza quanto si perde in velocità, come si è detto innanzi.
Ricordiamo ora che il prodotto della potenza per lo spazio percorso dal punto di applicazione contato nella sua direzione, è detto lavoro motore, e che il prodotto analogo della resistenza per lo spazio percorso sulla sua direzione dal punto di applicazione, è il lavoro resistente; cosicché il precedente teorema può anche enunciarsi: in una macchina che si muove con moto uniforme, il lavoro motore è eguale al lavoro resistente.
89. Lavoro nelle macchine. — Delle cose dette deriva dunque che in una macchina in moto uniforme il lavoro motore (energia spesa nell'attuarla) è sempre eguale al lavoro resistente; ma nella pratica bisogna distinguere il lavoro resistente in due, cioè nel lavoro utile che è quello che la macchina è destinata a produrre, e nel lavoro perduto che è quello consumato a mettere in moto gli organi materiali della macchina, nel superare gli attriti e gli altri ostacoli passivi.
Sempre però il lavoro motore totale, e conseguentemente l'energia spesa, è eguale alla somma del lavoro utile e del lavoro perduto. Si dice eoefftciente economico di una macchina la frazione dell'energia impiegata nel lavoro utile ; e una macchina è tanto migliore quanto più il valore di tale coefficiente si accosta all'unità.
Si vede ora quanto sia contraria al vero l'opinione di quelli che credono di poter con una macchina creare lavoro, energia, e sognano il moto perpetuo : una produzione continua di lavoro deve necessariamente essere accompagnata da una diminuzione continua della provvigione di energia cinetica, la quale, essendo una grandezza finita, deve esaurirsi con il tempo.