REPUBBLICA
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tatore che rese col suo assassinio quel servizio allo Stato che rese l'orso al romito addormentato, cacciandogli co' sassi le mosche dal naso.
Siila, il grande proscrittore ed uccisore di migliaia d'uomini, depose la dittatura e visse contento e stimato come privato; e il gran Cesare—che tante e tante grandi cose aveva fatto per la patria e che lasciò detto : Nihil esse renipublicnm, appellationem modo shie specie et corpore—il gran Cesare perì sotto i pugnali dei senatori per cedere il luogo ad un altro dittatore, Ottaviano Augusto, che seppe, con la sua scaltrezza, menar pel naso i Romani e ristabili, come primo imperator, sotto un altro nome, il governo monarchico.
La falsa idea che monarchia e dispotismo sono la stessa cosa dominò durante tutto il medio-evo, e creò l'impotenza dei principi, e la strapotenza dei nobili, le usurpazioni del clero e la miseria del popolo. Di tal modo sorsero gli Stati feudali, mostri senza capo e navi senza timone; ed alla soiiveraìneté subentrò la suzeraineté, vale a dire, la podestà sugli uffiziali dello Stato divenuti vassalli.
Nel medio-evo il migliore dei principi stava in timore della nobiltà e del papa ; ed ora soltanto si capisce il significato occulto del mi-