REPUBBLICA
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nali, una vasta repubblica non durò mai a lungo, e, se t Romani fossero stati veramente liberi, la rapida trasformazione della loro repubblica nel dispotismo più vergognoso sotto i loro imperatori non sarebbe potuto avvenire così di facile. Le loro guerre incessanti, le turbolenze democratiche, le commissioni nelle Provincie, le sollevazioni degli schiavi eran queste le dolcezze della grande repubblica romana: chi non era romano era un barbaro e un nemico—non la ragione, la forza e l'astuzia imperavano—non la giustizia e molto men l'uguaglianza, sotto il triumvirato i Romani dominarono il mondo, e furon così felici sotto Pompeo e Cesare come i Francesi sotto Robespierre e Napoleone. L'immane impero romano non era in fondo in fondo che una re-publichetta — Roma, Urbse romana — e la Grande Républiqne, con le sue glorie e i suoi delitti, fu atterrata in un giorno dal general Buonaparte, come già l'inglese dal general Monk.
La mercè dell'insegnamento classico, del non insegnar nelle scuole che l'istoria antica, la parola Repubblica esercitò ed esercita ancora, nella gioventù, sempre inesperta segnatamente , una magica attrazione ; i bei lati di Atene, di Sparta, di Roma—alcuni grandi ca-