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Grammatica Spagnuola
Teorico-Pratica
Gaetano Frisoni
Hoepli Milano, 1935, pagine 172

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Ortoepia e Ortografia
   Portano perciò l'accento i pronomi mi, tu, él per distinguerli da mi, tu, aggettivi possessivi, e da el articolo definito.
   Prendono l'accento i pronomi éste, ést.a, ése, ésa, aquél, aquélla e loro plurali, per distinguerli dalle voci omografe che fungono da aggettivi.
   Lo prendono pure dé (dia), sé (so), si (sè, pron. e si, avv.), mas (ipiù), per distinguerli da de (di), se (sé stesso), si (se a caso), mas (ma).
   Le voci cuyo, quieti, cuanto, cuanta, (e i loro plurali), que, corno, cuando, cuan, donde, sono accentate allorché si adoperano in frasi interrogative o esclamative.
   Aun prende l'accento (aun) 'se posto dopo il verbo.
   e) L'accento nelle parole derivate.
   Quando per l'aggiunta d'un suffisso l'accento tonico passa su altra sillaba o viene a corrispondere con quello grafico, questo si elimina (pdjaro, pajarito — vibora, viborcita — liolga-zdn, holgazana — jamón, jamones), però:
   a) Le voci accentate -dei verbi mantengono l'accento e le atone lo richieggono quando Annettono un pronome (cogi, coglie — dio, dióme — ama, amarne ¦— habla, hdblale).
   b), Le parole che hanno nella radicale un dittongo accentato conservano l'accento (pais, paises — raiz, raices).
   c) Gli avverbi terminati in « mente » conservano l'accento dell'aggettivo da cui derivano