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I duelli mortali del Secolo XIX

Iacopo Gelli
Casa Editrice Libraria L. Battistelli, 1899, pagine 299

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   leresca turba la quiete, o commuove l'opinione pubblica. Espedienti bislacchi, sempre privi di pratica applicazione, spesso mancanti di senso comune.
   Come nel passato, anche oggi, dopo un duello fatale, nel quale resta vittima una persona nota, si inalzano grida, e si reclamano editti e nuove e atrocissime leggi repressive contro i duellanti. E la rettorica dei nostri politicanti parolai che trova il suo sfogo; ma non conclude nulla, perchè il tarlo non si uccide con la iniezione più o meno profonda di pene, sibbene con l'educazione della massa gentiluomo, pari all'uomo onesto, come si praticò in Inghilterra.
   Senza l'educazione civile le leggi servono a un bel niente. Impiccate, fin che volete; ma non impedirete al fanatico, al teppista, al camorrista e al mafioso di lavorare di coltello, se prima non lo avrete educato ad avere un santo orrore per l'uso di quell'arma micidiale !
   Riandando il passato, trovo che la condiziono latta ai duellanti dalla legge del Reame di Napoli, la terra classica del duello alla macchia, non era delle più invidiabili. Tant'è, che nel 1718 (1) il duca Tommaso Caracciolo fu condannato a ventimila ducati per reato di duello : nel 1720 una multa di diecimila ducati colpi un tale Orazio di Luca; mentre il duca di S. Elia e il marchese Dell Oli veto furono processati per ordine del conto Carlo Borromeo, viceré di Napoli, e condannati a ingenti multe, previa confisca dei beni ! Nel 1722 Antonio e Aniello Albani pagarono ciascuno diecimila ducati e subirono .> mesi di prigione (viceré: Cardinale Althain ; e al cavaliere Autellis furono sequestrati e venduti carrozze e cavalli per ducati 20t> e tari 7 e fu tenuto per ti mesi in prigione, dalla quale usci sborsando una multa di dodicimila ducati. Ma quale ne fu il risultato? Nulla!
   Più tardi a Firenze e a Milano, per l'energia dei governatori, specialmente del Ferrei-, e per l'indole della nobiltà, piuttosto superstiziosa, il duello trovò un forte ostacolo nel
   ,1) Queste uote l'ho tolte do un manosi-ritto inedito del secolo scorso, conservato alla Uruidensc, nella collezioni' Morbio.