.24
— E perchè oltraggiare un servitore fedele del Re?
Dufai', il terribile DufaT, smontato, vinto da tanta urbanità di modi e serietà di parola, stende la mano al giovano Raoul.
— Lasciamola li ho commesso una sbadataggine dirigendomi a voi, che 11011 siete venuto qui per attaccar briga, come ho fatto io.
— E vero ; io non sono venuto qui in cerca di questioni : ma, dopo tutto, ho trovato quello che non cercavo ; e 11011 ho alcuna volontà di lasciarmelo scappare.
— Eh?!... fa il colonnello, meravigliato.
— Già, signore. Voglio battermi con voi ; non perchè 111' avete pestato un piede e spinto col gomito ; ma perchè vi siete attaccato sita coccarda, che mi onoro di portare.
— Vi fate onore di ben poca cosa, caro il mio ragazzo !
— L'insulto ha un limite, che un gentiluomo non deve mai oltrepassare.
— Ah, ina non poso mica da gentiluomo, io? Mi chiamo semplicemente, borghesemente, il colonnello Dufai'.... E voi?
— Raoul X....
Niente, proprio niente tradì l'emozione interna dell'ufficiale nello apprendere il nome del suo avversario, il colon nello Dufai', il più terribile spadaccino, il peggior attacca brighe, se non la peggior canaglia dell'epoca.
— Qual'è la vostra arma, signor Raoul?
— Quella che vi piacerà, colonnello ; spada, sciabola o pistola.
— Oilà! siete egualmente destro, forte, in tutte queste anni ?
— « Forte » non è la parola; sibbene egualmente debole, perchè non le ho maneggiate mai.
— Perdiana! Ma cosa avete fatto durante la vostra gin ventù ?
— Non è ancor passata la mia gioventù, colonnello: non ho ancora dieiott' anni....
— Ma allora, 11011 parliamo più di niente. Io non posso battermi con un fanciullo!
— SI ; ma la natura ini ha dato tanta vigoria da essere più forte di voi.