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I duelli mortali del Secolo XIX

Iacopo Gelli
Casa Editrice Libraria L. Battistelli, 1899, pagine 299

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Damarzid, benché morente, in uno sforzo supremo spara il suo colpo e ferisce l'avversario al braccio.
   Nella stessa epoca un negoziante di Lilla, certo L..., se la godeva a chiacchierare su certe relazioni intime che passavano tra una signora della città con un -suo amico H....
   —^Tu'sei un bamboccione, gli dice H..., un po'seccato. Tieni la lingua a freno, altrimenti te la spunto !
   — E tu un.... polisson.
   H.... prende i cocci in sì malo modo, che la cordiale amicizia del passato si cambia in odio profondo. Dopo un lungo dibattito e dopo varie peripezie, si addiviene ad uno scontro.
   Le preghiere degli amici e dei padrini non valgono a calmare gli animi turbati e tanto meno per indurre L.... a ritirare l'epiteto : « polisson ».
   Un contadino che scorge i duellanti- pronti a far fuoco, corre e si getta in ginocchio tra i contendenti, mentre con le lagrime agli occhi li scongiura a non uccidersi sul campo suo. Tutto inutile. Il contadino vien fatto allontanare, e al primo colpo H.... cade fulminato a terra.
   E sempre in quel torno di tempo, racconta Colombey, due marsigliesi, Roqueplaue e Durre per una causa rimasta ignota, si battono alla pistola a quindici passi. Roqueplane, designato dalla sorte, apre il fuoco e. tira in aria. Durre, irritato, reclama, e pretende clic l'arma, ricaricata, sia diretta contro di lui. Non vuole scherzi, Durre, né coprirsi di ridicolo. Roqueplane cede alla volontà dell'avversario, spara e non colpisce. Durre tira a sua volta e uccide Roqueplane. Cazelles, Treins, L.... e Durre sono processati.
   La Corte di Cassazione chiamata a statuire sul primo duello, decide : « che, nel duello havvi sempre una conven-