Stai consultando: 'I duelli mortali del Secolo XIX ', Iacopo Gelli

   

Pagina (53/312)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (53/312)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




I duelli mortali del Secolo XIX

Iacopo Gelli
Casa Editrice Libraria L. Battistelli, 1899, pagine 299

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   .41
   accompagnato da altri decorati, se ne andò all' ufficio del Temps, ove il gerente Coste, rifiutò qualsiasi riparazione, sostenendo i diritti del giornalismo libero. Sovreccitato sempre più dal rifiuto, l'ufficiale di polizia perdette il lume degli occhi a tal punto da colpire con una ceffata il signor Coste. Male glie ne incolse, però, perchè il gerente del Temps, duellando, gli mandò una palla nel cervello, che lo stese a terra stecchito.
   Nel 1831, sotto la monarchia di Luglio, l'imprigionamento della duchessa di Berry, che già aveva fornito ai duellanti materia di esercitarsi su vasta scala, mise di fronte l'un contro l'altro armati due uomini politici.
   Alla Camera dei Deputati nella seduta del 26 gennajo l'on. Larabit, che fu poi senatore, protestava contro la dittatura militare del maresciallo Soult che, in una lettera, aveva proibito agli ufficiali di artiglieria di Strasburgo di reclamare, anche quando il reclamo fosse stato legale e legittimo.
   — Prima di tutto bisogna ubbidire ! grida il generale Bugeaud.
   — Bisogna ubbidire fino a farsi strozzare? chiede Dulong.
   Il generale Bugeaud avvicina l'interlocutore e to3to si
   allontana soddisfatto dalle spiegazioni ottenute.
   Ma ciò non andò a garbo del partito cui apparteneva il generale. La serpe politica vi ficcò il suo dente e' invelenì la questione a tal punto, che il generale, pel solito onore della divisa, fu costretto a chiedere una riparazione con le armi. Il 29 gennajo, alle dieci del mattino, i due avversari si batterono in duello con pistola. Colpito vicino all'occhio sinistro, il deputato Dulong cadde come fulminato dalla palla del generale. Non si udì un grido ; ma un tonfo di corpo morto. Dulong spirò alle sei del mattino successivo.
   Per questa morte immatura, crudele, immeritata, la costernazione fu grande ; ma, come al solito, poche ore bastarono per dar ragione all'adagio: «chi muore giace e chi vive si dà pace ».
   Il mondo è andato sempre così !