XVI1II
MEMORIE DI SAMUELE SMILES.
Scozia, mercè del legato di educazion nazionale da esso lasciatole, di generazione in generazione produsse uomini, i quali non pure onorarono la propria nazione, ma (come avvenne dì Giacomo Watt) beneficarono grandemente gli uomini tutti.
Lo Smiles ebbesi la ordinaria educazione (buona e poco costosa) dei ragazzi del suo ceto, nelle scuole classiche municipali di Haddington; non diede mai segni di svegliato ingegno, non portò mai a casa alcun premio scolastico. Egli avrebbe potuto ripetere ciò che disse una volta Douglas Jerrold, avere dalla scuoia portato a casa una sola cosa, la rosolia. Avviene talvolta (come il nostro autore dimostrò dipoi, nel suo libro Self-Help 1 ) che i ragazzi, i quali vincoli prernii a scuola, non riescan poi a primeggiare egualmente nel corso della vita. Ciò che si ottiene di leggieri, si abbandona soventi volte con altrettanta facilità ; e la sola speranza durevole che rimanga ad un giovane è quella di consacrarsi con assiduità e perseveranza ad operare il bene.
Lo Smiles, lasciate le sopraddette scuole, si applicò alla medicina, si matricolò nella università di Edimborgo nel 1829, e dopo tre anni di studio ne usciva chirurgo sul finire del 1832.
Per motivi di famiglia dovette stabilirsi per qualche tempo nella sua città nativa, che contava tremila anime incirca e otto medici, elei quali egli era il più giovane. Quantunque avesse quivi molti amici, essi erano tuttavia sani e punto inclinati ad ammalare per far piacere a lui; nè poteva aspettarsi che i dottori vecchi, a molti dei quali non bastava il pane che si guadagnavano, fossero per lasciare i loro clienti al nuovo venuto.
Benché il nostro autore non avesse ammalati in numero sufficiente da tenerlo del tutto occupato, ei non se ne stava
! Di questo libro si fece una traduzione dal cav. Gustavo Straffo-rello, pubblicata a Milano da Emilio Treves, col titolo Chi s'aiuta Idei io V aiuta.