tornare proficuo, ed egli non indugiò a mettere in atto una tale idea. Per sei o sette anni approfittò delle ore libere alla sera per raccogliere esempi confacenti allo scopo del Sdf-Hclp e accomodarli in una specie di raceonto continuato. Quand' ebbe condotto a buon punto 1* opera sua, V offerse ad un editore di Londra, ma la proposta non fu accettata. Il nome dell' autore non aveva ancora oltrepassato i confini della contea di York, e la guerra della Crimea che in quel mentre ferveva, non era favorevole alla pubblicazione di opere nuove.
Per la qual cosa il libro fa per qualche tempo riposto, e lo Smiles mise mano ad un'altra opera, alla quale da qualche tempo si era dedicato. Questa s'intitolava La Vita di Giorgio Stephenson, uomo che seppe egregiamente fare da sè, che vinte le più ardue difficoltà e superati i più grandi ostacoli, si levò da umilissimo stato sociale e dalla sua prima ed imperfetta educazione, a grado a grado ad un posto eminente, e col perfezionamento della locomotiva e con l'introduzione di un nuovo metodo di comunicazione mercè della ferrovia, contribuì a dare un grande incremento agli interessi della sua età e dell' avvenire.
Quest'opera fu principiata nel 1851, allorché lo Smiles visitava Newcastle (dove Giorgio Stephenson aveva passato la sua prima gioventù) affine di raccogliere informazioni. Ma più che dai libri, dalle corrispondenze o dai giornali, egli potè raccogliere talune notizie da individui mercè di relazioni personali e dirette, e ciò anche con qualche difficoltà, di modo che non gli fu dato di far avanzare il suo lavoro sino a che non venne egli stesso a poi-re la sua dimora in Ne'svcastle nella state del 1854, chiamatovi dagli affari suoi qual segretario della ferrovia. Così egli ebbe modo di continuare il suo lavoro a beli1 agio, e con l'aiuto di Roberto Stephenson, figlio di Giorgio, e degli amici e soci di Giorgio ancor vivi, fu posto in grado di descriverne la vita dalla infanzia fino alla virilità, dalla culla fin quasi alla tomba.