12 IL CARATTERE E I CASI DELLA VITA. [CAP. I.]
quanto sottile, che non getti la sua ombra. Diceva molto saviamente la madre della signora Schimmelpenninck, che non devonsi mai lasciar passare inosservate le cose piccole, perchè queste, sebbene tenute in nessun conto, finiranno praticamente per sopraffare.
Ogni azione, ogni pensiero, ogni sentimento contribuisce ad educare il temperamento, gli abiti, e l'intelligenza, ed agisce inevitabilmente su tutti gli atti della nostra vita futura. Così il carattere va sempre qualche poco mutando, in meglio o in peggio, od elevato da una parte, o depresso da un' altra. « Non vi è colpa o follia della mia vita, » dice Ruskin, « che non sorga contro me, e mi spenga la gioia, e scemi la mia facoltà di possedere, di vedere, d'intendere. Ed ogni passato sforzo della mia vita, ogni suo raggio di rettitudine o di bontà, è meco adesso, e mi dà aiuto ad afferrare quest' arte e la sua visione.1 »
Anche per la morale è vera la legge meccanica, che 1' azione e la reazione non differiscono fra loro. Ogni opera buona agisce e reagisce su chi la fece; e dicasi lo stesso del male. Nè solo ciò; ma producono anche effetti a sè conformi, per la forza dell' esempio. Ma l'uomo non è creatura dei casi della vita, egli ne è piuttosto il creatore ;2 e coli' esercizio della libera sua volontà può dirigere in modo le sue proprie azioni, da produrre del bene anzi che del male. « Nulla a me può recar danno, all' infuori di me stesso, » dice san Ber-
1 La regina dell'Aria, pag. 127.
2 « Invece di dire che l'uomo è la creatura dei proprii casi nella vita, sarebbe forse più vero il dire eh' esso è l'architetto dei proprii casi. Il carattere crea una esistenza indipendentemente dai casi. La nostra forza è giudicata dalla nostra plastica potenza. Cogli stessi materiali uno fa palazzi, un altro fa tugurj ; uno costruisce fondachi, un altro ville. Mattoni e calce restano mattoni e ealce, finché 1' architetto non ne sappia fare qualche cosa d' altro. Così avviene che in una stessa famiglia, in mezzo alle medesime contingenze, uno innalzi un grandioso edifizio, mentre il di lui fratello, vacillante e incompetente, vive di continuo in mezzo a ruine : il masso di granito eh' era un ostacolo sulla via dell' uomo debole, diventa pietra fondamentale su quella del forte. » — G. H. Leives, Vita di Goethe.