Stai consultando: 'Il carattere ', Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)

   

Pagina (55/417)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (55/417)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Il carattere

Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)
G. Barbera Editore Firenze, 1872, pagine 375

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   [CAP. I.]
   CARATTERE DELLE NAZIONI.
   27
   di tutto il popolo. Quando Washington Irving visitò Abbotsford, Walter Scott lo presentò a molti suoi amici e favoriti, non solo fra i proprietarii dei dintorni, ma anche fra i contadini, dicendogli : « Voglio che impariate a conoscere alcuni dei nostri migliori e più schietti scozzesi. Non è fra gli eleganti, fra cavalieri e dame, che si può venire in chiaro del carattere di una nazione; di tali voi ne vedreste ovunque, e si somigliano tutti. » Mentre i politici, i filosofi e i teologi rappresentano la potenza del pensiero della società, coloro che fondano industrie, che preparano nuove sorgenti di lavoro, non meno che il comune dei lavoratori, dai quali di tempo in tempo è tratta la forza e lo spirito nazionale, devono di necessità fornire il vigor vitale e costituire la vera colonna vertebrale di ogni nazione.
   Le nazioni hanno come gli individui un proprio carattere da mantenere; e sotto un governo costituzionale — in cui tutte le classi più o meno partecipano all' esercizio del potere politico — questo carattere deve, di necessità, dipendere maggiormente dalle morali qualità del maggior numero, che non da quelle dei pochi, E le stesse qualità da cui risulta il carattere degli individui, fanno quello delle nazioni, le quali, ove non abbiano alti pensieri, non siano leali, oneste, virtuose ed animose, non potranno esser tenute in grande stima dalle altre nazioni, e contare nel mondo. Per aver carattere fa mestieri che sappiano anche esser riverenti, disciplinate, temperate e devote al dovere. La nazione che non conosce altro maggior dio del piacere, od anche dell' oro o delle merci di cui traffica, è senza dubbio in assai basso stato ; sarebbe meglio ritornare agli dei d' Omero, che adorare questi idoli; imperciocché le divinità dei pagani almeno rappresentavano delle virtù umane, e non erano cose indegne di attirare li sguardi.
   In quanto alle istituzioni, siano pur buone in sè stesse, non contribuiranno mai grandemente a sostenere il carattere nazionale. Sono gì' individui, è lo spirito da cui sono