[CAP. II.] L' EDUCAZIONE DOMESTICA.
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Ma anche in questo caso 1' educazione era già incominciata, poiché il fanciullo impara per semplice imitazione, senza sforzo alcuno, e quasi attraverso i pori della sua pelle. « Una pianta di fico guardando altra pianta di fico diventa fruttifera, » dice un proverbio degli Arabi. Così è dei fanciulli, il loro primo e principale maestro è 1' esempio.
Sebbene triviali in apparenza le cause che possono aver parte a formare il carattere di un fanciullo, ne durano gli effetti per tutta la vita. Il carattere del fanciullo è il nucleo di quello dell'uomo; ogni ulteriore educazione non è che soprapposizione ; la forma del primo cristallo riman sempre la medesima. È vero pertanto, nel suo pieno significato, il motto del poeta, che « il fanciullo è padre all' uomo ; » o, come dice Milton, che « la fanciullezza è presagio dell'uomo, come il mattino è del giorno. » GÌ' impulsi della nostra condotta che durano più lungamente, e più si radicano, hanno sempre origine presso alla nostra nascita. Allora specialmente sono posti in noi que' germi delle virtù e de'vizi, delle tendenze o dei sentimenti che determinano il carattere di tutta la vitali fanciullo è condotto, per così dire, sulle soglie di un nuovo mondo, ed apre gli occhi sopra cose che tutte sono per lui nuove e meravigliose. Sulle prime gli basta di guardare; ma poco alla volta comincia a discernere, a osservare, a paragonare, ad apprendere, a far tesoro d'impressioni e d'idee; e se ha una guida assennata può davvero progredire in modo straordinario. Lord Brougham fece l'osservazione che un bambino fra i diciotto e i trenta mesi impara più del mondo materiale, delle proprie facoltà, della natura degli altri corpi, ed anche della propria e dell' altrui mente, che poi non apprenda in tutto il rimanente della vita. Le cognizioni che in questo periodo di tempo un fanciullo accumula, e le idee che nascono nel suo intelletto, sono di tanta importanza, che se si avesse ad imma-