36 IMPORTANZA DELLA CASA. [CAP. II.]
   ginarlè di poi annientate, sarebbe un nonnulla, al paragone, tutto il sapere d'uno scolaro di matematica di prima classe a Cambridge, o di uno de'più segnalati studenti di Oxford; e la scienza acquistata in queste scuole non basterebbe a fargli campare la vita per una sola settimana.
   Nella fanciullezza, la mente riceve le maggiori impressioni e fiammeggia alla prima scintilla che la tocca. In quell'età, le idee sono afferrate in un baleno, e durano. Così dicesi esser primieramente nata in Walter Scott inclinazione al genere letterario delle Ballate. dall' averne egli udite recitare alla madre ed alla nonna, assai prima che avesse imparato l'alfabeto. La fanciullezza è come uno specchio che riflette, nella vita avvenire, le immagini stategli innanzi presentate. Le prime cose che colpiscono i nostri sensi continuano senza interruzione ad esser presenti nel fanciullo. La prima gioia, il primo rammarico, il primo applauso, la prima sconfitta, la prima impresa, la prima sventura si stampano sul!' entrata del viver suo.
   E intanto anche il formarsi del suo carattere progredisce: il formarsi del temperamento, della volontà, del costume, su cui fondasi tanta parte della felicità dell' essere umano nel seguito della vita. Quantunque P uomo abbia certa libera facoltà, per cui gli è dato operare e contribuire al propizio miglioramento, senza riguardo alle contingenze più prossime, e possa reagire sugli esseri viventi che lo circondano, la piega data al suo morale carattere nell' infanzia è di ben grande momento. Metti anche il filosofo dotato del piti nobile intelletto, fra quotidiane angustie ed immoralità e bassezze ; tu lo vedrai insensibilmente abbrutirsi. Ora, quanto più ne sarebbe suscettivo un fanciullo impressionabile ed inesperto ! Non è possibile allevare una natura gentile, che rifugga da ogni male, pura di mente e di cuore, fra le brutture, l'indigenza e l'impurità.
   La casa pertanto, che è il nido dei fanciulli desti-