[CAP. II.] CIÒ CHE CIRCONDA I BAMBINI. 37
nati a farsi uomini e donne, sarà buona o trista, secondo le qualità di chi ne ha il governo. Sotto il tetto ove abita lo spirito dell'amore e del dovere, ove hanno impero sapiente l'intelletto e il cuore, ove la vita quotidiana è onesta e virtuosa, ove il governo è umano, gentile, amoroso, si formeranno indubitabilmente degli esseri ben disposti, utili e felici, capaci, quando ne sia venuto il tempo, di ricalcare le orme dei genitori, di vivere con dignità, di condursi con bella accortezza e di accrescere la prosperità di quanti loro stanno vicino.
Per l'opposto, chi vive in mezzo all'ignoranza, alla ruvidezza, all' egoismo, prende inconsapevolmente lo stesso carattere; e diventa uomo ruvido, inculto, e tanto più dannoso alla società quanto più è posto fra le molteplici tentazioni di quella che ha nome di vita civile. Un antico greco diceva : « fa' educare il tuo figlio da uno schiavo, e in luogo d'un solo, ti troverai avere due schiavi. «
Il fanciullo non può a meno di non imitare ciò che vede. Ogni qualunque cosa è per lui modello di costume, di gesto, di discorso, di abito, di carattere. « Pel fanciullo, dice Richter, la stagione più importante della vita è quella, della puerizia, quando egli comincia a colorire e foggiare sè stesso, ponendo mente a chi sta con lui. Ogni nuovo educatore ha minore efficacia del suo predecessore; finché da ultimo, ove si consideri tutta la vita siccome un istituto eli educazione, il pilota che naviga intorno al globo, ritrae meno dalle tante nazioni visitate, che non abbia ritratto dalla sua balia.1 » Hanno dunque la più grande importanza quelli esemplari che devono formare la natura del fanciullo ; e se noi vogliamo riprodurre bei caratteri, ne sarà mestieri offrir alla vista belli esemplari. Ma l'esemplare che più costantemente sta dinanzi ad ogni fanciullo, è la madre.
1 Zévana, ossia Za Dottrina dell' Educazione.