[CAP. II.] POTERE DELLE DONNE BUONE. 45
dente ed amorosa, la famiglia sta imita, e i figli per lo più riescono a condurre onorata vita ; mentre ne' casi opposti, in cui è la madre che travia, per quanto un padre possa essere una perla d' uomo, sono piuttosto rari gli esempi dei figli riusciti a bene.
Naturalmente non si può aver ragguagli della più gran parte del potere esercitato dalle donne nella formazione del carattere, compiendo esse la migliore loro opera nel tranquillo ritiro della casa, in seno alla famiglia, con isforzi continui, con paziente perseveranza nella via del dovere. Perchè privati e domestici, i loro maggiori trionfi sono di rado menzionati ;1 e non occorre sovente, anche nelle biografie degli uomini più segnalati, di udire quanto debbasi alle loro madri del carattere che spiegarono, e quanto all' essersi eglino rivolti al bene. Tuttavolta neppure per ciò restano quelle pie senza rimerito : l'influenza che hanno esercitata, quantunque non se ne faccia ricordo, sopravvive ad esse, e si divulga e porta buoni frutti per sempre.
Non si parla tanto di grandi donne, quanto di grandi uomini ; ma sì piuttosto di donne buone, ed è probabile molto che col dirigere, come fanno, il carattere di uomini e donne al bene, compiano opera ben più grande, che se avessero a dipingere quadri immortali, a scrivere libri celebrati, e a comporre ottima musica. « E vero senza dubbio, dice Giuseppe de Maistre, che le donne non hanno fatto grandi capolavori. L! Iliade non fu scritta da una donna, nè la Gerusalemme liberata, nè VAmleto, nè la Fedra, nè il Paradiso perduto, nè il Tartufo; le donne non hanno disegnato la chiesa di San Pietro, non hanno musicato 1' oratorio del Messia, non hanno scolpito 1' Apollo del
1 * Cantava Giuseppe Nioohxi di Brescia :
« Sante virtù domestiche, Gemme che non splendete, Virtù che ai vostri martiri Palme non promettete.... » *
(ATofa del Traduttore).