[CAP. II.]
   CURRAN E ADAMS.
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   nuovi, fuori del comune. A chi non 1' avesse conosciuta che poco, quella grande sua energia avrebbe anche a volte potuto sembrare alquanto strana.1 »
   Curran parla della madre sua con grande affetto, e la dice donna di forte e originale coltura, al cui saggio consigliare, alla cui verace pietà, ed alle lezioni di onorevole ambizione di cui ella con assiduità nul driva la mente dei figli, ascriveva egli stesso in ispe-cial modo la fortuna della propria vita. Egli soleva dire ! « La sola eredità che io potessi vantare d' aver avuta dal mio povero padre, fu quella, ben poco stimabile, di una faccia e di una persona simili a lui, senza alcuna attrattiva; e se il mondo ha poi creduto di trovare in me alcunché di più pregevole della faccia, o della persona, od anche delle terrene ricchezze, ciò avvenne perchè 1' altra e più cara metà de' miei genitori compartì al figliuol suo una porzione del tesoro della sua propria mente.2 »
   Assistendo una volta l'ex-presidente Adams all' esame di una scuola di fanciulle in Boston, gli furono da quelle scolarine indirizzate alcune parole che assai lo commossero; ed egli, ringraziandole, colse l'opportunità per menzionare la durevole influenza che sulla sua vita e sul suo carattere aveva esercitato l'educazione avuta da una donna, e la di lei memoria. « Da fanciullo, disse, io m'ebbi il maggior bene forse che sia dato ad uomo di conseguire, quello di una madre sollecita e capace di rettamente formare il carattere de' suoi figli. Da lei trassi tutta quell'istruzione (in ispecial modo religiosa e morale) che in una lunga vita mi accompagnò sempre ; pur troppo non potrei dire perfettamente, nè quale sempre avrebbe dovuto essere; ma questo sì dirò, per render giustizia alla memoria di colei che ho in tacita riverenza, essere state le imperfezioni potutesi vedere nel corso de' miei
   : Life of Canning, di Roberto Beli,, pag. 37.
   2 Life of Curran, scritta dal figlio suo, pag. 4. Sjìilks. — Il Carattere.
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