[CAP. XI.] AM0REGGIAMENT0 DI FICHTE. 343
Citiamo anche il caso eli Fichte, nella cui vita l'amore e il matrimonio formano un bel episodio. Egli era un povero studente tedesco, precettore in una famiglia di Zurigo, quando conobbe Giovanna Maria Rahn, nipote di Klopstoch. Costei era in uno stato molto più agiato del suo; nulladimeno lo seppe sinceramente ammirare. Dovendo poi Fichte lasciare Zurigo, dopo averle già promessa la sua fede, ella che sapeva quanto fosse povero, sul punto di partire gli offerì denaro ; ma ne fu profondamente offeso, e a un tratto gli venne anche il sospetto che non lo amasse veramente ; riflettendovi però meglio in seguito, si è ricreduto, le scrisse e la ringraziò molto, ma dichiarando nel tempo stesso che non gli era possibile accettare da lei un dono simile. Potè giungere al luogo a cui doveva recarsi, sebbene non avesse nulla; e dopo lunghi, ardui sforzi, che durarono parecchi anni, si trovò in grado finalmente pe' suoi guadagni di prender moglie. In una delle gentilissime sue lettere alla sposa, le scriveva: « E così, mia diletta, io solennemente mi dedico a te, e ti rendo grazie d'avermi stimato degno d' esserti compagno nel cammino della vita.... Quaggiù non è terra di felicità, ora ne sono convinto; questa è terra di fatiche, ove ogni gioia non deve far altro che rinvigorirci per una fatica maggiore. Noi l'attraverseremo tenendoci per mano, incoraggiandoci e fortificandoci a vicenda; finché le anime nostre non salgano (deh, possa ciò accadere nello stesso tempo !) alla eterna fonte di ogni pace. »
La vita coniugale di Fichte fu molto felice: nella moglie egli aveva una compagna fedele, e di gran cuore. Durante la guerra della Liberazione, essa negli ospedali si prese cura assidua dei feriti, e vi fu colta da febbre maligna, alla quale per poco non soccombette. Fichte ebbe anch' egli la stessa malattia, che per alcun tempo gli tolse affatto ogni vigore; ma sopravisse poco però, essendo morto nella fresca età di anni quarantadue, consumato dal suo proprio fuoco.