[CAP. Xli.] LOTTE DEI GRANDI INGEGNI. 357
1' arte poetica in Inghilterra, Montesquieu e Bentham pure non riuscirono alle prime prove come giurisperiti, e abbandonarono il foro per darsi a studi più geniali; e il secondo fu autore di un tesoro di procedura legale, a cui si ricorrerà sempre. Goidsmitli non potè giungere ad esser chirurgo; ma scrisse poi il J)eserteci Viìlage (Il Villaggio abbandonato) ed il Vicar of Wahejiélct ; e Addison, che non seppe essere oratore, fu il lodato autore di Sir Roger de Coverley, e degli altri famosi articoli inseriti nello Spectator.
Anche il mancare di uno de' maggiori sensi del corpo, come la vista o 1' udito, non bastò a dissuadare uomini animosi dal contendere con grande ardore per salire in fama. Milton divenuto cieco « non si curvò punto, ma seppe ancora governare per diritto cammino la sua nave, e procedere. » Le maggiori sue opere furono lavoro di quel periodo della sua vita, in cui era oltremodo sventurato, povero, infermo, vecchio, cieco, calunniato e perseguitato.
La vita di alcuni de' più grandi uomini fu una continua battaglia contro le avversità e un' apparente insufficienza. Dante scrisse il suo libro immortale essendo povero e bandito dalla sua città natale, per opera della parte che gli era avversa; e in quel tempo ebbe guasta la casa, ecl esule fu condannato ad essere abbruciato vivo. Dipoi un amico avendogli fatto sapere che avrebbe potuto ritornare a Firenze, purché si piegasse a chieder perdono e a farsi assolvere, egli rispose : « Non è questa una via per la quale si possa ritornare in patria ; ma se un' altra ne sarà additata, o da voi stesso, o da altri, che non deroghi alla fama e all' onor di Dante, io mi vi metterò con passi non lenti. Che se poi non è dato per una siffatta via ritornare in Firenze, io non vi farò mai più ritorno. » I suoi avversari furono implacabili, ed egli morì in esilio, dopo vent'anni dacché era stato condannato. Nè bastò neppur questo, chè lo perseguitarono anche morto ; e il suo libro De