366 IL SACRIFIZIO NON È PERDITA. [CAP. XII.)
Uomini come questi, subiscono il rigore della legge, e sembrano caduti, per qualche tempo almeno, ma in realtà non cadono punto. Molti anzi, che in apparenza erano totalmente perduti, hanno spesso esercitato maggiore e più durevole ascendente sui loro simili, di altri la cui vita era stata un seguito di buone avventure. Il carattere di un individuo non dipende dall' esito immediatamente felice o avverso delle sue azioni. Il martire non è un uomo vinto, se la verità per la quale lia patito, dal suo sacrificio acquista nuovo splendore.1 11 cittadino che dà la vita per la causa del suo paese, bene spesso accelera così il trionfo di questa causa; e coloro che sembrano far spreco dell' esistenza nell'avanguardia di una grande insurrezione, sogliono aprir la via a quelli che vengono alle loro spalle, e che passando sui loro cadaveri afferrano la vittoria. Il trionfo di una buona causa può esser lento ; ma quando giunge, è dovuto non meno a quelli che sono caduti per renderlo possibile, che agli altri i quali infine riportarono la vittoria.
L' esempio di una morte magnanima può ispirare desiderio d'imitarla, come l'esempio di una buona vita. Un grande fatto non ha termine coli' esistenza di chi l'ha operato, ma duri più di lui, e dà luogo a fatti consimili in coloro che gli sopravvivono e venerano la sua memoria. Anzi di alcuni uomini insigni si può dire quasi che non hanno cominciato a vivere se non dopo morti.
I nomi di coloro che hanno patito per la causa della religione, della scienza e della verità, sono quelli che più di tutti il genere umano ricorda con istima e
1 « Un passo nella lezione del conte di Carlisle sul Papa, che ha per titolo : Il cielo fu fatto per coloro che hanno avuto disavventure in questo mondo, e che ho veduto parecchi anni fa in un giornale, mi ha fortemente colpito, e mi si è fatto una ricca vena di pensieri, a cui ebbi ricorso più volte ; segnatamente là dove, in prova della verità della sentenza, è citata la Croce, la quale ha avuto l'apparenza d' essere mia disgrazia. » Life and Lettere (Vita e Lettere) di Robebtson (di Brigli-ton), II. 91.