XIV
DEDICA
sul terreno in qualità di combattenti o in quella di testimoni.
E Lei, caro Conte, che può vantarsi letterato insigne e tra le migliori lame d'Italia, mi permetta di dedicarle queste pagine sul Duello nella Storia della Giurisprudenza e nella Pratica Italiana, nella certezza che sotto l'egida del suo nome le mie idee si faranno più facilmente strada nelF animo dei gentiluomini.
Accetti, Generale, questo tenue ricordo di riconoscenza per l'opera e pe' consigli di cui mi fu sempre largo. Mi voglia bene.
Firenze, dicembre 1885
Viale Principe Amedeo, 13.
Iacopo Gelli