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Il duello nella storia della giurisprudenza e nella pratica italiana

Iacopo Gelli
Loescher & Seeber Firenze, 1886, pagine 192

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   DELLA GIURISPRUDENZA
   '5
   gnori vi si opponevano. Questi, trovando il giuramento cosa umiliante perchè li costringeva a scendere al livello dei loro vassalli, stante l'eguaglianza sociale proclamata dal Cristianesimo, preferivano, come cosa più nobile, sostenere le proprie ragioni e i diritti con le armi alla mano.
   Nè la Cavalleria ebbe risultati più positivi di quelli della Chiesa. Ispirata alle idee di umanità, di disinteresse e di gloria, non più di prepotenza e di rapina: il valore, umano e cortese, adoperato a difesa dei deboli non a soverchieria: stabilito una specie di culto alla fedeltà della parola data, alla prontezza ai sacrifici per i propri amici : la prevalenza del sentimento e del disinteresse sullo spirito di guadagno : il punto d'onore squisitissimo e l'alto sentimento della dignità personale, che ci obbliga a respingere a costo della vita, non solo l'oltraggio, ma anche il solo dubbio in fatto di coraggio e di onore, invece di condannare il duello, lo circondò di una aureola di gloria, che ne modificò le apparenze aumentandone straordinariamente il numero.
   Chi tra noi portasse, o meglio legalizzasse, il combattimento giudiziario e come questo addivenisse poi un privilegio dei nobili ce lo dice lo stesso Montesquieu.
   Presso i Longobardi, in materia di eredità, bastava che uno giurasse sul Vangelo « che lo scritto prodotto era falso, » perchè lo spergiuro venisse subito in possesso dell'eredità.
   Da ciò abusi e soprusi da parte dei più forti e, più che malcontento, esasperazione da parte dei deboli.
   Quando Ottone I venne a farsi incoronare a Roma, i Signori d'Italia insisterono presso di Lui, perchè con una legge provvedesse a cotesti abusi. L'Imperatore e il papa Giovanni II decisero di rimettere la questione al Concilio che tra breve doveva radunarsi in Ravenna. Così fu fatto, senza però che se ne ricavasse resultato alcuno.
   Ottone II e Corrado di Borgogna, calati in Italia, porsero benevolo ascolto ai Signori italiani convenuti a Verona : e Ottone dispose con legge che, sorgendo contestazioni sopra una eredità, o che una parte