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Il duello nella storia della giurisprudenza e nella pratica italiana

Iacopo Gelli
Loescher & Seeber Firenze, 1886, pagine 192

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   DELLA GIURISPRUDENZA '5
   Le armi spirituali della Chiesa, allora potentissime, non si arrestarono alle classi imbelli dei borghesi, ma audaci affrontarono i conti, i marchesi, i duchi, i re e gl'imperatori, minacciando loro la scomunica maggiore (i) qualora avessero permesso il duello sulle loro terre.
   Sembrava a tutti che i nobili sforzi della Chiesa avrebbero ottenuto un buon resultato sulle coscienze ossequiose, reverenti e atterrite dalle gravi conseguenze della scomunica, che, tra le altre cose, privava della sepoltura ecclesiastica e di ogni autorità. Ma non fu che una vaga illusione, giacché il duello continuò a mietere numerose vittime.
   Migliori resultati non ottennero le saggie disposizioni promulgate da Carlo IX, il quale istituì una specie di tribunale d'onore composto del Contestabile e dei Marescialli di Francia, dinanzi al quale i nobili dovevano portare le loro querele in fatto d'ingiurie e mentite per essere giudicate.
   Ma il governo debole del Re, non sostenendo le saggie disposizioni emanate, con l'energia necessaria onde producessero il loro effetto, i duelli si moltiplicarono e qualche volta che la legge colpì i rei, intervenne sempre la grazia sovrana (2) per rendere nulli gli effetti della giustizia.
   Gli Stati Generali rinnuovarono i lamenti e i reclami, ed ottennero nel 1279 l'ordinanza di Blois, ancora più rigorosa della precedente, per la quale il Re s'impegnava a non spedire più lettere di grazia. Ma è superfluo dire che anche questa rimase quasi sempre lettera morta.
   Intanto il male cresceva, cresceva sempre, talché sotto Enrico III si era talmente generalizzato, che per la più lieve controversia tra nobili e nobili, tra questi e i borghesi, nonché tra borghesi e borghesi, si ricorreva alle armi.
   Quando Enrico IV salì al trono, il duello, questa tremenda piaga sociale, si trovava allo stato più acuto. Il Parlamento, d'unanime ac-
   (1) La scomunica maggiore, a quei tempi, privava, chi n' era colpito, di qualsiasi autorità.
   (2) Più di ottomila lettere di grazia furono spedite in meno di venti anni.