Stai consultando: 'Il duello nella storia della giurisprudenza e nella pratica italiana ', Iacopo Gelli

   

Pagina (37/194)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (37/194)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Il duello nella storia della giurisprudenza e nella pratica italiana

Iacopo Gelli
Loescher & Seeber Firenze, 1886, pagine 192

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   I
   Delle armi nel duello
   In Italia si ritengono come armi legali e cavalleresche nel duello:
   a) la spada;
   b) la sciabola;
   c) la pistola.
   Tutte le altre armi possono essere rifiutate, non essendo riconosciute nč come legali, nč come cavalleresche.
   Le armi che pių di frequente si adoperano tra noi nel duello, sono: la sciabola e la spada.
   I Codici cavallereschi di Francia considerano la sciabola un'arma eccezionale. Questo apprezzamento, molto differente dal nostro, ha dato origine a vive discussioni tra gli scrittori francesi di cose cavalleresche.
   II conte Veger de Saint-Thomas, nel suo Code du Duel, riconosce la legalitā della sciabola, ed accorda all'offeso la facoltā di Ģ sceglierla tutte le volte che a lui convenga. ģ Altri invece, e tra questi il Tavernier, negano recisamente questa facoltā all'offeso, appoggiando il loro rifiuto a quanto lasciō scritto in proposito Chāteau-villard nel suo Codice: nel quale, mentre accetta condizionatamente