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QUESTIONI DEL DUELLO
Colui che la chiede, non deve per questo solo fatto considerarsi aggressore, nè tampoco il provocato l'offeso.
Nelle vie di fatto, invece, colui che riceve la percossa è l'offeso e se la percossa provoca una risposta, l'offeso resta sempre il primo colpito.
Il conte di Saint-Thomas è pure della stessa opinione riguardo all'ingiuria: ma se però ad una semplice offesa viene risposto con una ingiuria grave che intacchi l'onorabilità e la stima, quello che è stato gravemente ingiuriato devesi considerarsi quale offeso, e a lui spetteranno la scelta dell' arma e lo stabilire le condizioni del duello.
L'offesa grave costituisce veramente un'ingiuria, e ancora se questa abbia provocato un' altra offesa, è sempre il primo che l'ha ricevuta che resta con le qualità di offeso.
La ferita non costituisce l'offesa e neppure una aggravante all'offesa. Così Chàteauvillard.
Le vie di fatto esistono ancora se il colpo diretto all' avversario non giunge a destinazione. Così, se uno alza la mano su di voi e ne arrestate il braccio prima che vi percuota, se lo crederete, potrete considerare l'offesa come avvenuta e vi apparterranno le qualità d'ingiuriato con vie di fatto. A questo proposito il conte di Veger de Saint-Thomas così si esprime : Dans les offenses par coups ou bles-sures qui touche, frappe, aucune différence ri*est admissible. »
Nulla di più giusto e di più razionale dell'assioma del Codice del duello che « per la stessa offesa si deve una sola riparazione. »
Allorché la stessa offesa è diretta a più persone e che queste persone ne domandino collettivamente una riparazione, si ricorrerà alla sorte per decidere chi tra gli offesi dovrà prendere la parte di tutti sul terreno.
Nelle offese collettive la parte ingiuriata può designare uno dei suoi componenti quale mandatario per rappresentarla ogni qualvolta l'aggressore acconsenta misurarsi con questo.
Però non consiglieremo mai ad alcuno di attenersi a detto sistema, perchè una tale scelta, oltre ad avere un carettere offensivo per chi