nè più nè meno che Carlo Maurice, uno dei più cari ed intimi amici di Dumas, tutt'altro che amante dei duelli e delle armi, e che non aveva neppur letto l'articolo del quale gli si chiedeva una riparazione.
Alle corte, si scese sul terreno ed erano già pronte le pistole (che dovevano spararsi in aria, secondo quanto era stato convenuto tra i duellanti) per lo scontro, quando Maurice, per tema che quel capo ameno di Dumas gli giuocasse un brutto tiro per farsi della réclame, presentò le sue scuse che vennero accolte con festosa ilarità dall'avversario.
Il Gerente responsabile, che risponde per la direzione di fronte ai Tribunali, deve scomparire dinanzi alle leggi cavalleresche, nè può quindi sostituire il direttore del periodico quando si tratti di rispondere con le armi ad offese pubblicate per la stampa, giacché nulla viene inserito nel giornale se prima non è stato letto ed approvato dal direttore.
La responsabilità di un articolo, anche se sottoscritto, ricade sul direttore del giornale che lo ha pubblicato, tutte le volte che l'autore o il firmatario appartiene alla classe degli indegni, o di coloro ai quali per una ragione qualunque è negato l'onore di battersi, o quando l'autore rifiuti la responsabilità e ricusi ritrattarsi o di scendere sul terreno.
La stessa responsabilità spetta al direttore del periodico tutte le volte che si potranno raccogliere indizi sufficienti per ritenere che il firmatario dell'articolo pubblicato è un semplice prestanome.
In caso dubbioso i padrini della parte lesa potranno rivolgersi per la decisione ad una giurìa d'onore, composta possibilmente di pubblicisti di specchiata onoratezza ed intelligenza.
Nè ci vorranno accusare perciò di troppa severità se si considera che, come in tutte le classi sociali, anche in quella dei pubblicisti e dei direttori di giornali possono esistere elementi malvagi i quali, sotto l'egida di una lancia spedata o di uno spadaccino di mestiere preso al soldo perchè presti il nome, potrebbero attaccare impunemente il più onesto dei cittadini.