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•3o QUESTIONI DEL DUELLO
Ciascuna delle parti in una vertenza d'onore deve essere rappresentata da due testimoni. Il mandante, se non è soddisfatto del loro operato, può ritirare loro il mandato anche sul terreno.
E pure concessa la facoltà di ritirarsi ai testimoni; ma se questi vorranno declinare il loro mandato prima che avvenga lo scontro, dovranno giustificare la loro condotta adducendo un legittimo, plausibile e personale motivo che li obbliga a ritirarsi. Ciò è necessario perchè non ne rimanga offeso il rappresentato.
Tutte le volte che questo accada, i rappresentanti della parte avversaria dovranno esserne tosto informati.
I nuovi testimoni si recheranno da quelli dell' avversario non più tardi di ventiquattr' ore dall' accettazione della nomina dei rappresentanti. Spirato questo lasso di tempo, e se ciò non sia avvenuto per forza maggiore, i padrini della parte avversaria redigeranno un verbale nel quale faranno chiaramente risaltare che ciò avvenne probabilmente per impedire il duello, che assolutamente non avrà più luogo. Copia di detto verbale sarà rilasciata al rappresentato.
Colui che sostituisce un rappresentante non può pretendere alcuna modificazione a tutto quello che precedentemente è stato convenuto tra le parti contendenti; se di parere contrario non deve accettare la missione che gli viene affidata.
Coloro che sono chiamati a rappresentare le parti avversarie in una partita d'onore, sono scrupolosamente tenuti a mantenere il segreto sulla cagione della vertenza prima e dopo lo scontro, anche se non più accetti al mandante.
II mandatario, che senza esserne autorizzato compromette la situazione o l'onore del rappresentato con una dichiarazione, sarà tenuto a rispondere a questi del suo operato con le armi.
Se il mandante invece, ad insaputa di coloro che lo rappresentano, firma od accetta una ritrattazione o fa scuse, sarà privato delle qualità di gentiluomo e quindi dell'onore delle armi.