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Il duello nella storia della giurisprudenza e nella pratica italiana

Iacopo Gelli
Loescher & Seeber Firenze, 1886, pagine 192

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   •3o QUESTIONI DEL DUELLO
   
   avvenuto per salvare 1' onore o la vita di un galantuomo o d' una donna ;
   a chi avesse fatto la spia o tradito l'amico riportando discorsi o confidenze che avessero prodotto dei guai.
   Ben inteso che non merita il titolo di spia colui che rende edotto un suo parente od amico di un calunnioso discorso che leda il suo onore, chè anzi ognuno ha il sacro dovere di farlo, avvertendone peraltro prima il calunniatore in presenza di testimoni, affinchè esso non possa poi sviare la cosa, o negarla : (Angelini)
   all' usuraio ; all' aggressore ;
   a chi, effettuando l'offesa, si celò dietro il velo dell' anonimo ;
   a chi non difese il compagno in un'aggressione o lotta qualunque ;
   a chi non prese le difese della donna che era in sua compagnia ;
   al padrone di casa o all'ospite che avesse tradito i sacri doveri dell' ospitalità ; a chi ha calunniato ;
   a chi, trovandosi implicato in una questione d'onore, sia come testimonio, sia come amico d'uno dei combattenti, avesse scientemente suggerito cattivi consigli, pei quali 1' onore dell' amico avesse scapitato ; al libellista di mestiere.
   Ai suddetti individui, essendo preclusa la via delle riparazioni colle armi, tutte le volte che si riterranno offesi da un gentiluomo s