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QUESTIONI DEL DUELLO
faranno appello ai Tribunali ordinari, ai quali ricorreranno pure i gentiluomini offesi da uno degli individui appartenenti alla categoria degli indegni.
X
Dell'impiego della mano sinistra sul terreno (i)
Malgrado l'autorevole opinione emessa da parecchi distinti amatori di'scherma riteniamo che in uno scontro con le armi non si deve concedere l'uso della mano sinistra nč come parata nei duelli alla spada, nč quale mezzo per deviare l'arma dell'avversario.
L'uso della mano sinistra trae la sua origine da un tempo assai remoto.
Fino dal 1536, epoca nella quale comparve il primo trattato di cose cavalleresche, per cura del veneziano Marozzo, negli scontri ove si combatteva non solo a due, ma a quattro, a sei, a otto, s'impiegava la daga, largo e lungo pugnale a due tagli, per deviare il ferro del nemico, e quando l'occasione si presentava diveniva un' arma aggressiva e un mezzo di offesa assai efficace.
La daga era impugnata dalla mano sinistra, mentre nella destra i campioni stringevano la lunga spada.
Talvolta nei duelli che avvenivano all'improvviso nella pubblica via i combattenti usavano avvolgere la cappa o il mantello intorno al braccio che non impugnava la spada e se ne servivano per parare o paralizzare le stoccate dell'avversario.
Con la morte di Enrico II, avvenuta in seguito ad una ferita riportata in un torneo dalla lancia del Montgomery, scomparve, per cosė dire, l'uso delle giostre, pių o meno cortesi, e le armature
(i) In questo capitolo si ritiene che i tiratori impugnano l'arma sempre con la destra.