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Il Trentino e la Venezia
Cenni del popolo
Salvatore Muzzi
Tipi Chierici Bologna, 1866, pagine 48

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 10 —'
   abitanti) e l'Istria coll'adiacente litorale italo-il-lirico ( 8,524 chilometri quadrati con 549 mila a -bitanti ) ognuno vede qual nuovo aumento possa ottenere l'Italia. Nè questo forse tarderà molto ad aversi; imperocché, sia detto a conforto degli sinici e a confusione degi'interni nemici, l'Italia si unifica e compie prodigiosamente. E se gli uomini per imperizia guastano le cose, viene in soccorso la Provvidenza che col suo senno le racconcia»
   III.
   VE1E2IA
   La storia di Venezia non è quella d'una città ma d'uno Stato, il quale non ebbe molte fasi, perchè la sua nascita ncn è antichissima e la sua morte non è dell'oggi. —
   Aquileia, Concordia di Portogruaro, Oderzo, Aitino e Padova, sono d'origine vetustissima: e la regione che le comprende fu nomata Venetia, e Veneti furon det,ti gli abitatori di quel paese. La contrada fertile e deliziosa invitò le genti all' e-sercizio dell'agricoltura: salvo quelle delle borgate sparse qua e là fra ramo e ramo dei canali adriatici, le quali si diedero alla pescagiene, al navigare ed al traffico. Tutta la Venezia, dopo la vittoria di Mario sui Cimbri (cént'anni in punto prima dell'Era volgare) fu ridotta a provincia romana. Le sue sventure al tempode'romani imperatori, furono più volte narrate dagli storici. Ricca e fertile, eccitava le brame degli ambiziosi. Nelle irruzioni dei barbari ebbe molto a patire per la sua posizione, e fu depredata ogni volta che quelle orde feroci passarono il Danubio. Nè sol depredata, ma incendiata e distrutta con orribile scempio delle città e dei villaggi, con inaudite carneficine d'uomini armati, di donne imbelli e di fanciulli.
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