— 12 —'
Dalle conquiste marittime passò Venezia a quelle di terraferma, ed ebbè a sè ( per arte politica) Padova, Treviso, Verona. Sostenne conflitti coi superbi Duchi di Milano, cui tolse Brescia e Bergamo. Giulio II. pontefice, mentre gridava fuori i barbari! faceva leghe per debellare questa regina dell'Adriatico: ma il senno ed il valore della Repubblica di San Marco prevalsero,... e fu stipulata la pace!
La scoperta del nuovo Mondo tarpò le ali all'adriatico Leone ; e, dopo un secolo, non era più la Venezia arbitra de'mari, ma una metropoli che declinava, e che soltanto col terrore de' suoi inquisitori reggevasi a petto della Spagna, sua giurata nemica. Alla fine non più pozzi, nè piombi, nè sospiri, nè bravi, ma carnevali con orgie e regate, e bucintori: truce prima, snervata poi. Nei bassi tempi fiorì nell'armi e nelle arti ; indi nelle arti solere vantò le fabbriche del Sansovino, dello Scamozzi e del Palladio ; le tavole di Gian Bellino, di Giorgione, di Tiziano, di Paolo, del Tintoretto, e dei Palma.
Ma la Francia, scosse le catene dell'assolutismo, cambiò faccia all'Europa: quella Francia che vide poi promulgate costituzioni liberali, e che fra tutte le grandi nazioni europee ha senza dubbio le minori franchigie. 11 fortunato Bonaparte conquistò Lombardia; e trovata decrepita la Venezia con un'aristocrazia inetta a governarsi, la disfece d'un colpo di mano firmando il Trattato di Campoformio; e Barraguay-d'Hilliers l'annientò colla forza nel maggio del 1797. La Francia democratica spogliolla de'tesori d'arte, ne distrusse la marina, la diede a Casa d'Austria: sicché il bastone del croato strisciava poi pel lastrico di piazza S. Marco, e puniva non pur le. opere, ma le intenzioni politiche. Per poco Venezia fece parte del primo Regno d'Italia; indi (1814 e 15) fu di bel nuovo (e per lungo tempo) occupata* dagli Austriaci, che la travolsero al fondo
v^oogle